Michele Cosentini

Drammaturgo e regista.
Si è diplomato all’Accademia d’Arte Drammatica della Calabria, specializzandosi a Varsavia e ad Amsterdam.
Oltre a insegnare dal 1995 nella Scuola di Teatro Colli, è docente di Recitazione e Tecniche Vocali presso la Bernstein School of Musical Theatre di Bologna.
Tra le sue drammaturgie:
“Chat Rooms”, prodotta in più riprese dal 2002 al 2005;
“Enzo Tortora: storia di un galantuomo”, con la regia di Emanuele Montagna;
“Social Life” e “Panic”, coprodotte dal Teatro di Roma nel 2016 e nel 2019.
Ha lavorato anche come attore con Alvaro Piccardi, Franco Però, Ugo Gregoretti, Mariano Rigillo, Nello Mascia, Emanuele Montagna, Graziano Giusti.
Come regista e insegnante ha indirizzato la sua ricerca verso la fusione tra partitura musicale, parola recitata e canto;
nel 2002, per la regia di “Dekamerwar”, ha vinto il primo premio al Festival Nazionale del Teatro Scolastico di Cesena, l’Eurofestival di Pachino e il Premio per la Pace a Roma.
Nel 2004 con “Liberté” vince 5 premi al Festival di Montecorvino Pugliano.

Drammaturgo e regista.
Si è diplomato all’Accademia d’Arte Drammatica della Calabria, specializzandosi a Varsavia e ad Amsterdam.
Oltre a insegnare dal 1995 nella Scuola di Teatro Colli, è docente di Recitazione e Tecniche Vocali presso la Bernstein School of Musical Theatre di Bologna.
Tra le sue drammaturgie:
“Chat Rooms”, prodotta in più riprese dal 2002 al 2005;
“Enzo Tortora: storia di un galantuomo”, con la regia di Emanuele Montagna;
“Social Life” e “Panic”, coprodotte dal Teatro di Roma nel 2016 e nel 2019.
Ha lavorato anche come attore con Alvaro Piccardi, Franco Però, Ugo Gregoretti, Mariano Rigillo, Nello Mascia, Emanuele Montagna, Graziano Giusti.
Come regista e insegnante ha indirizzato la sua ricerca verso la fusione tra partitura musicale, parola recitata e canto;
nel 2002, per la regia di “Dekamerwar”, ha vinto il primo premio al Festival Nazionale del Teatro Scolastico di Cesena, l’Eurofestival di Pachino e il Premio per la Pace a Roma.
Nel 2004 con “Liberté” vince 5 premi al Festival di Montecorvino Pugliano.

Recitazione Musicale
Un lavoro di ricerca sulla fusione tra suono della parola e musica.
La musica verrà intesa non come semplice accompagnamento, bensì come partitura sulla quale la parola si innesterà come componente fondamentale, per arrivare ad un originale spartito in cui si fonderà con la nota musicale e diventerà un tutt’uno con essa.
Rispettare attacchi, tempi, ritmi precisi, con lo stesso rigore del canto; ma naturalmente il lavoro sull’immedesimazione emotiva non sarà trascurato, bensì valorizzato: la musica sarà una “gabbia” rigorosa ma giocosa, che vincolerà e libererà allo stesso tempo la creatività e l’interpretazione.